Intervista a Boichi [Lucca Comics 2014]

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    SKR ITALIA

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    Ed eccovi un'intervista che è stata rilasciata da Boichi al Lucca comics di quest'anno. Si ringraziano gli amici di Nanoda per aver reso disponibile queste informazioni!

    CITAZIONE
    Shinji Kakaroth: Potrebbe presentarsi ai nostri lettori?

    Boichi: Buongiorno, mi chiamo Boichi, sono coreano e lavoro come fumettista in Giappone. Le mie opere principali sono Wallman, Sun Ken-Rock, HE Hunt for Energy e Yumin: Hot & Spicy! Colgo questa occasione per ringraziare gli italiani per il loro amore e affetto che mi stanno dimostrando.



    Shinji Kakaroth: Nelle sue serie c’è sempre la tematica del protagonista in terra straniera, che si trova in un’altra realtà, tipo dalla Corea va in Giappone o viceversa. Questa tematica vuol essere una sua forma di espressione per mostrare se stesso? È stato difficile inserirsi nel mondo delle pubblicazioni giapponesi?

    Boichi: Dal mio debutto come fumettista di shojo in Corea, come unico autore maschio di manga shojo, mi sentivo un po’ fuoriluogo. Anche cambiando genere, mi sono sempre sentito uno straniero, ovviamente ora vivendo e lavorando a Tokyo in Giappone, sono davvero uno straniero. Con i miei fumetti vorrei incoraggiare i lettori che si sentono soli, per cui i miei fumetti contengono sia parte della mia storia ed esperienza, che un incoraggiamento verso di loro. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, è stato molto difficile inserirsi nel mondo dell’industria manga in Giappone, ma forse sarà perché sono innamorato pazzo del fumetto ma tutto quanto mi sembra divertente, nonostante la difficoltà.



    Shinji Kakaroth: J-Pop è molto orgogliosa di aver avuto tra i primi successi proprio Sun Ken Rock, ed anche per questo l’hanno invitata per questa edizione di Lucca Comics. Com’è nata l’idea per disegnare un seinen hardboiled rispetto agli shojo che disegnava prima?

    Boichi: Sin da piccolo ho sempre ritenuto che per migliorarsi e diventare un fumettista bravo, bisogna sperimentare un po’ tutti i generi. Infatti, sto facendo quel che ritengo giusto e che mi ha dato diverse occasioni. Anche se ho iniziato con gli shojo, il genere che preferisco e vorrei disegnare è proprio la fantascienza, infatti mi sono laureato in fisica apposta. Non ho altre preferenze per i generi, visto che prima degli shojo disegnacchiavo fumetti comici, con personaggi bassi e buffi. Colgo l’occasione per ringraziare la casa editrice italiana J-Pop che pubblica i miei fumetti. Però anche quando disegno manga shojo, cerco di inserire elementi hardboiled e seinen, di contro però, quando disegno seinen hardboiled utilizzo anche stili shojo, per cui spero che i miei lettori non ritengano il mio fumetto come un piatto unico, ma come un pasto completo, formato da antipasto, primo e secondo.



    Shinji Kakaroth: Nel primo volume e durante tutta la saga, i protagonisti indossano completi di Armani e Valentino, nel vol6 c’è un cuoco che dice diverse parole in italiano e nel vol8 c’è una minisaga ambientata in Italia. Che ne pensa del nostro paese? Si è documentato per poter scrivere e disegnare quella saga?

    Boichi: Prima di disegnare ho visitato due volte l’Italia, per fare ricerche e raccogliere materiale di base per utilizzare questi elementi italiani nei miei fumetti. Ritengo che l’Italia sia un paese con una cultura immensa che sta alla base di tutte le altre culture. L’Italia ha questo gusto forte, particolare ed unico. Per rendere o aggiungere ai miei personaggi elementi italiani, è fondamentale per dare gusto alla storia e ai miei fumetti e ovviamente adoro anche il cibo italiano. Nel terzo volume di Wallman ci sarà un personaggio italiano, per cui attendetelo. Un giorno vorrei scrivere e disegnare un fumetto che presenti, non solo la cucina Italiana, ma anche l’Italia stessa.



    Shinji Kakaroth: Oltre a possenti protagonisti e antagonisti muscolosi, la serie è ripiena di meravigliose donne mozzafiato. Preferisce disegnare scene con omoni muscolosi che si picchiano o bellissime donne seminude e tentatrici?

    Boichi: Ma che domande fate? Disegnare omoni muscolosi è uno dei lavori che odio maggiormente. Ovviamente adoro disegnare le donne. Infatti, mentre disegnavo il secondo volume di Sun-Ken Rock, un giorno nello studio mi è partito un urlo verso gli assistenti “Non ce la faccio più a disegnare pettorali di maschi! Voglio disegnare donne!” A quel punto gli assistenti dissero “Oh, il maestro sta per iniziare un’altra serie perché non ce la fa più con Sun-Ken Rock!” Poi quando sono arrivato al settimo o ottavo volume mi sono arreso e ho pensato che magari anche disegnare i maschi non è poi così male.



    Shinji Kakaroth: Spesso i mangaka infondono nel proprio manga una parte di sé e delle proprie esperienze personali. In quale personaggio di Sun-Ken Rock si identifica maggiormente?

    Boichi: San-Dae “Piccone” Yang. Perché è un tizio stupido e quando lo disegno mi sembra come di rivedermi attraverso uno specchio.



    Shinji Kakaroth: Per disegnare delle scene specifiche usa diversi media, ad esempio fa realizzare delle foto per dare maggior realismo. Quanto è importante riprodurre nel suo manga qualcosa di realistico? Per i combattimenti si è ispirato ad arti marziali o film di arti marziali? E come pensa che questo suo modo innovativo e sperimentale renda all’interno di un manga?

    Boichi: Quando ho iniziato a lavorare a Sun-Ken Rock, avevo ingaggiato un atleta di taekwondo per filmare le sue azioni. Ho provato a riprodurre i suoi movimenti con gli assistenti di persona, per poi poter decidere le pose. Per disegnare Wallman ho visitato una scuola di stuntmen e ho provato il cavo per la wired action. Penso che questo metodo possa rendere più realistico il mio fumetto ai lettori, quindi penso sia positivo e lo consiglio anche agli altri autori.



    Shinji Kakaroth: In Space Chef Caisar, Sun-Ken Rock e Yumin Hot & Spicy tratta spesso argomenti di cucina, sia coreana, che giapponese e a volte anche italiana. È così tanto appassionato di cucina da voler inserire questo tema in ogni sua opera?

    Boichi: È una lunga storia. Quando m’innamorai di una ragazza, il mio primo amore, mi resi conto di non essere bello, bravo, intelligente e ricco. Ai tempi ero solo una nullità, un apprendista che cercava di debuttare come fumettista. Per cui come fidanzato di una così bella ragazza non avevo alcun pregio. All’epoca venivano pubblicati diversi fumetti giapponesi che parlavano di cucina, per cui ho provato a cucinare per la mia ragazza seguendo questi fumetti. Questo ha reso felice la mia ragazza e mi è anche servito per i miei lavori. È nata così la mia passione per la cucina. Poi quando mi sono trasferito in Giappone, per conoscere meglio i lettori giapponesi ho pensato che potevo scoprire la loro cultura attraverso la cucina giapponese. Essendo un fumettista non ho tanto tempo da dedicare in altre attività, però tre pasti al giorni li faccio sempre, per cui ho sfruttato l’occasione dei pasti per conoscere meglio il Giappone. C’è anche un piccolo aneddoto da aggiungere, la prima volta che la mia ragazza mi venne a trovare, avevo cucinato per tre ore tre piatti cinesi, però assaggiò un boccone da ognuno dei tre piatti, poi ha posato le bacchette perché ogni piatto aveva un pessimo gusto. Ora questa ragazza mi aspetta fuori, visto che è diventata mia moglie.



    Shinji Kakaroth: Per Wallman com’è nata l’idea di un assassino che utilizza rampini per riuscire a fiondarsi sulla propria preda?

    Boichi: Questa idea l’ho ottenuta da tre film, Time and Tide, il secondo è Chocolate, il terzo The thieves. In tutti e tre i film ci sono scene di combattimenti sulle pareti. Essendo coreano, ed in corea nei film d’azione è molto frequente l’uso dei cavi per rendere più dinamica l’azione, ho pensato che visto non esiste un fumetto con questo tipo di combattimento, poteva essere interessante. Infatti quando mi venne chiesto di disegnare questa serie da Grand Jump, ho proposto questo tipo di combattimento. Quando ho visitato nuovamente la Corea per documentarmi e intervistare degli stuntman di questo tipo di combattimento, per caso ho scoperto un mercato nero in cui vendono degli oggetti non legalmente introdotti dai film d’azione americani in corea, e lì ho comprato il coltello di un protagonista di film. Però non ho potuto portarlo in Giappone, per cui l’ho lasciato da un amico. Se questo mio amico venisse catturato, io farò finta di non sapere nulla. Quindi stiamo rischiando tanto, per cui leggete Wallman prima che questo amico venga catturato.



    Ringraziamo la J-Pop che ci ha concesso questa intervista e il sensei Boichi, cortesissimo e gentilissimo che mi ha fatto un disegno davvero carino della nuova eroina di Wallman.
     
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0 replies since 23/11/2014, 09:46   99 views
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